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Lucio Fulci

 LUCIO FULCI - ROMA 7 GIUGNO (1927)

Lucio Fulci (Roma, 17 giugno 1927 – Roma, 13 marzo 1996) è stato un regista, sceneggiatore, attore e paroliere italiano.

È stato un cineasta completo che ha lasciato un segno indelebile nel cinema di genere italiano, affrontando ogni tipo di pellicola senza pregiudizi e con la massima professionalità, spesso a fronte di budget piuttosto ristretti.

Oltre alla propria carriera cinematografica, Fulci fu attivo anche come paroliere, scrivendo classici della musica leggera quali 24.000 baci ed Il tuo bacio è come un rock (ambedue cantate da Adriano Celentano) e come autore di racconti brevi.

Inizialmente al lavoro con film comici e gialli, si dedicò alla fine degli anni settanta al genere horror, realizzando film come Zombi 2, la celebre Trilogia della morte (Paura nella città dei morti viventi, ...e tu vivrai nel terrore! - L'aldilà e Quella villa accanto al cimitero), che gli fecero guadagnare da alcuni critici cinematografici francesi e americani gli appellativi di poeta del macabro e Godfather of gore. Il giallo Non si sevizia un paperino del 1972 è considerato il suo capolavoro. Altri celebri film del regista sono i gialli Sette note in nero e Lo squartatore di New York.

I film sono stati rivalutati solo dopo molti anni dalla critica italiana, e sono considerati dei capisaldi del genere splatter.[1] Inoltre sono stati omaggiati da registi internazionali, tra i quali Sam Raimi e Quentin Tarantino, che hanno inserito nelle loro pellicole varie citazioni dei film di Fulci.

Fulci si considerava un "terrorista dei generi", poiché dirigendo un classico film di genere (sia esso una commedia, un horror, un thriller o uno spaghetti western) vi inseriva temi e stili personali, cercando di provocare e scioccare lo spettatore.

BREVE BIOGRAFIA

«Alcuni mi ritengono completamente pazzo perché tento sempre di uscire dal genere, tento di essere un terrorista del genere. Sto dentro, ma ogni tanto metto la bomba che tenta di far deflagrare il genere. Infatti ne ho trascorsi tanti, di generi...»

Fulci da giovane è un animo ribelle, uno che non vuol mettere la testa a posto, tanto che i genitori lo cacciano di casa. La sua famiglia molto borghese non può allevare un rivoluzionario in seno. Lui si mette a vagare per Roma, povero in canna con un maglione verde fuori e giallo dentro che quando vuole cambiare d'abito rigira. Vive a casa di amici pittori, presenta spettacoli di jazz (la sua vera passione a parte il cinema) e scrive canzoni. In questo periodo conosce pure Luisa Federici, una donna bella e ricca che lo fa innamorare, ma alla fine i due si lasciano per la differenza sociale. La separazione da Luisa è la spinta decisiva che lo porta a fare cinema e a iscriversi al Centro Sperimentale di Cinematografia. Fulci in questo periodo collabora al "Messaggero" come critico (è vice di Alfredo Orecchio), si occupa di cinema, arte e musica. Si laurea pure in medicina ma non eserciterà mai, il bisturi non fa per lui, né tanto meno la condotta medica. Utilizzerà le conoscenze anatomo-patologiche per le più riuscite sequenze dei suoi film gore e splatter. L'esame di ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia vede una giuria composta da Luchino Visconti (presidente), Umberto Barbaro, Michelangelo Antonioni, Pietro Germi, Lucio Battistrada e Antonio Pietrangeli. Viene ammesso con il massimo dei voti da Visconti, anche se Fulci non risparmia critiche a Ossessione e dice che ci sono un sacco di inquadrature copiate da Renoir. Fulci dimostra subito un carattere anarchico e ribelle, poco incline alla disciplina e a qualsiasi tipo di servile compromesso. Sarà anche per questo che lo amiamo. Comincia a lavorare nel cinema per cinquantamila lire al mese come aiuto di Aldo Vergano ne La Terra Trema di Luchino Visconti. Fa tre documentari con Carletto Romano: Una Lezione di Sistema con Fulvio Bernardini di argomento calcistico, Il Sogno di Icaro sul volo e Pittura Italiana del Dopoguerra, con Massimo Girotti, prodotto da lui e altri amici pittori. Sceneggia un film di Mauro Bolognini (mai realizzato) che si doveva intitolare "Jack il Rugginoso".

Bolognini presenta Fulci a Steno che però non lo prende come aiuto. Allora lui si riconcilia con il padre e va a lavorare nella sua fabbrica. Per fortuna Steno cambia idea perché l'aiuto non va d'accordo con Totò e lo manda a chiamare. Fulci fa molti film con Steno e Totò, scrive almeno quindici sceneggiature e si fa una fama con L'uomo, la Bestia e la Virtù, scritta con Vitaliano Brancati e tratta da una commedia di Pirandello che tra l'altro a Fulci non piace per niente. Ne viene fuori un film travagliato dove lavorano Totò, Orson Welles e Viviane Romance. Sono troppi tre mostri sacri da gestire in una sola volta. Durante la lavorazione di questo film conosce pure Sergio Leone che fa l'aiuto.

Fulci fa per molto tempo solo l'aiuto regista e lo sceneggiatore. Esordisce in proprio nel 1948 seguendo come assistente la seconda unità sul set de Gli Ultimi Giorni di Pompei. Fulci è autore capace di passare con disinvoltura dalla scrittura di drammoni come Schiava del Peccato a film comici come Totò all'Inferno, dove si intravede la sua propensione per l'horror. Autore geniale, in collaborazione con altri, di molti copioni interpretati da Totò, da Alberto Sordi, e da molti altri. Fulci continua a fare lo sceneggiatore pure dopo aver cominciato l'attività da regista e firma pellicole come Nerone '71, Il Sangue e la Sfida, I Due Crociati, A Doppia Faccia (suo primo thriller d'impianto hitchcockiano, diretto dal papà dell'horror italiano: Riccardo Freda), Ettore Lo Fusto, Sette Cervelli per un Colpo Perfetto, La Gabbia e Night Club. L'esordio di Fulci alla regia è datato 1959 con i film: I Ladri e I Ragazzi del Juke-Box. I Ladri è il suo primo film e lo fa per merito di Totò che lo richiede espressamente. Tra Fulci e Totò c'è sempre stato un rapporto di stima reciproca e di affetto, pure se Totò era un tipo strano e imprevedibile, si faceva leggere i copioni, si dava arie da principe e da erede del trono di Bisanzio. Ne I Ladri ci sono pure Giovanna Ralli e Fred Buscaglione e la storia racconta di un mafioso che nasconde i soldi dentro ai barattoli di marmellata, soldi che ovviamente finiscono nelle mani sbagliate. In questo periodo Fulci molla Steno e collabora come redattore alla "Settimana Incom", un cinegiornale di moda. Si sposa, pure se non ha una lira e per questo accetta di fare I Ladri con Totò, il primo film che gli capita basato su una sceneggiatura di Nanni Loy. I rapporti con Totò si rompono poco tempo dopo, quando il Principe sospetta che Fulci abbia avuto rapporti con Franca Faldini, il suo grande amore. Fulci allora dirige I Ragazzi del Juke-Box che vede all'opera Mario Carotenuto, Tony Dallara, Betty Curtis, Adriano Celentano e Fred Buscaglione ed è il più classico dei musicarelli. Un film dalle notevoli esibizioni canore che racconta il passaggio dal gusto per la canzone melodica alla Claudio Villa a quello degli urlatori alla Celentano.


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