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Bed Time (2011)

Bed Time (Mientras duermes) è un film horror del 2011 diretto da Jaume Balagueró, già autore della saga di [REC]

(Trama)

Cesar, interpretato da Luis Tosar, lavora come portiere in un palazzo di Barcellona. E' sociopatico, per cui, l'unica soddisfazione che prova nella vita è quella di rendere infelice chi lo circonda. Quindi passa le sue giornate a studiare gli inquilini del palazzo, di cui conosce le vite nel dettaglio, cercando di infliggergli, senza farsi notare, continui dispetti, compresa l'aziana madre invalida, costretta ad ascoltare i suoi dettagliati racconti, piangendo in continuazione in quanto non è in grado né di replicare né di avvisare qualcuno.

Tra gli inquilini qualcuno non lo sopporta: è Clara, una giovane, solare ed ottimista, e, proprio per questo, la persona che Cesar odia più di tutti.

Ossessionato dal desiderio di infrangere la sua felicità, Cesar decide di spingersi fino al limite estremo, pur di renderle la vita un inferno. In quanto portiere, possiede una copia delle chiavi di ogni appartamento, perciò ogni notte, per cinque settimane, riesce ad entrare nell'appartamento di Clara quando è assente, e si posiziona sotto il suo letto in attesa del suo ritorno.

Dopo aver controllato, tramite uno specchietto, che la ragazza si sia addormentata, la narcotizza con il cloroformio e consuma con lei un rapporto sessuale. L'ossessione dell'uomo arriva al punto tale da rovinarle la cute con strani prodotti iniettati nei cosmetici, infestandole la casa con degli scarafaggi, e a spedirle lettere e messaggi anonimi. Clara resasi conto della situazione informa Cesar che, a causa della disinfestazione, starà via alcuni giorni, rischiando di scombinargli i suoi piani criminali.

Per questo Cesar decide di occuparsi lui stesso della disinfestazione e di risistemare la casa, ma nel frattempo una bambina che vive nell'appartamento accanto a quello di Clara, parla con Cesar, rivelandogli di essere a conoscenza delle sue azioni. Decide di ricattarlo con grandi somme di denaro.

Dopo alcuni giorni Clara torna nell'abitazione, con Cesar, come al solito, pronto ad aspettarla sotto il letto. Ma insieme alla ragazza stavolta c'è Marcos, il suo fidanzato: i due, nell'atto sessuale, assumono posizioni e movimenti che Cesar non aveva preventivato, facendogli cadere alcune gocce di cloroformio sul viso.

Il portiere riesce comunque a sgattaiolare via da sotto il letto senza farsi vedere, ma, una volta raggiunta la porta d'ingresso, si accorge di aver preso dal borsone che aveva con sé, le chiavi dell'appartamento sbagliato. Non potendo uscire, si nasconde nella doccia, ma la mattina dopo la ragazza, senza vederlo, apre l'acqua bagnandolo. Anche stavolta riesce a nascondersi in altri angoli della casa, ma alla fine viene scoperto dal fidanzato: davanti ai sospetti e alle accuse di Marcos, il portiere si giustifica dicendo di essere appena entrato per riprendersi la borsa che aveva dimenticato dopo l'opera di disinfestazione è che era bagnato a causa di precedenti lavori idraulici.

Dopo esser quasi stato scoperto dalla sua stessa vittima, Cesar scopre che la polizia è sulle sue tracce per via dei messaggi e delle lettere anonime che aveva inviato a Clara. Riesce ad incastrare il figlio della donna delle pulizie, che viene arrestato insieme alla madre. Pochi giorni dopo Clara decide di fare un weekend fuori porta insieme a Marcos, e nel frattempo, data l'insolita attività extra-lavorativa, Cesar viene licenziato e invitato ad abbandonare la portineria entro quindici giorni.

Dal suo piccolo e buio appartamento medita il suicidio, recandosi sulla terrazza dell'edificio: guardando di sotto, vede però Clara rientrare con il fidanzato: i due poco prima della loro partenza, si sono recati da un medico per alcune visite e dai risultati si scopre che Clara è incinta. Marcos, sicuro di aver preso precauzioni, è convinto di non essere il padre e ipotizza l'infedeltà della ragazza. Questo basta per far scendere Cesar dalla terrazza e fargli cambiare idea sul suicidio.

Un giorno, mentre Clara non è in casa, Marcos, per smascherarlo, fa entrare Cesar nell'appartamento con una banale scusa : il ragazzo ha trovato sotto il letto tutti gli strumenti con cui era solito "lavorare" Cesar. Nasce così una colluttazione in cui il portiere confessa a Marcos i rapporti sessuali con la donna in stato di incoscienza. Quando Marcos lo attacca nuovamente e tenta di soffocarlo spingendogli la testa contro il materasso, Cesar afferra un frammento di uno specchietto rotto e lo colpisce al collo, ferendolo a morte. Dopodiché sposta il corpo nella vasca da bagno, mettendo l'arma del delitto nella mano della stessa vittima, per inscenare un suicidio.

L'infedelta di Clara e i litigi a riguardo, potrebbero funzionare come movente e togliere Cesar da ogni sospetto. Quando il portiere torna al suo appartamento, sulla porta trova un biglietto scritto a mano che dice "Ti ho visto", riconducibile alla bambina, vicina di casa che lo aveva ricattato. Cesar decide di spaventare la ragazzina per salvarsi la pelle: una sera l'uomo addormenta tutti i familiari, e minaccia di morte la piccola, intimandola di stare zitta su tutta la faccenda.

Quando Clara scopre il corpo di Marcos nell'appartamento, la sua vita viene completamente stravolta: decide così di trasferirsi e non tornare più nell'appartamento. Cesar la vede uscire per l'ultima volta dall'ascensore del palazzo, con il volto distrutto e gli occhi gonfi di lacrime. Il suo obiettivo è stato finalmente raggiunto.

Alcuni mesi dopo, Cesar decide di compiere il passo finale del suo delirio: pur sapendo di andare incontro alle conseguenze del suo gesto, scrive una piena confessione a Clara, che nel frattempo si è ripresa dal lutto ed ha avuto il bambino ed è convinta che si tratti del figlio di Marcos. Dopo aver letto la lettera di Cesar, non solo scopre ciò che l'uomo le faceva durante la notte, ma rimane impietrita nel sapere che il bambino da poco partorito non è il figlio di Marcos, bensì di Cesar. La donna scoppia a piangere stringendo il piccolo a sé mentre Cesar, sorridendo e finalmente felice, aspetta che la giustizia faccia il suo corso.

(Trailer)

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